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15 Novembre 2024Gatti bicolore: quando la genetica fallisce artisticamente
Come si formano i gatti bicolore?

Foto di Mercedes Rancaño Otero
Per capire come si formano i gatti bicolore, dobbiamo partire dal colore di base: il nero. Sì, perché i gatti bicolore sono, per così dire, gatti neri “incompleti”. Durante lo sviluppo embrionale, le cellule responsabili del pigmento, chiamate melanociti, si spostano attraverso il corpo del gatto per creare un mantello uniforme 1. Nei gatti completamente neri, il processo è perfetto: i melanociti si distribuiscono ovunque. Nei gatti bicolore, invece, questo viaggio si interrompe in alcune aree del corpo, lasciandole prive di pigmento e quindi bianche.
Questo fenomeno, chiamato white spotting, o piebaldismo 2, è causato da una variazione del gene KIT, che regola la migrazione dei melanociti. A seconda del grado di alterazione, il bianco può coprire piccole zone (come una macchia sul petto) o ampie aree del corpo, fino a lasciare solo piccole tracce di colore sul dorso, sulla testa e sulla coda.
I diversi tipi di gatti bicolore
La quantità e la disposizione del bianco sul mantello creano una sorprendente varietà di pattern, rendendo ogni gatto bicolore unico 3. Tra i più famosi ci sono i tuxedo cats, noti per il loro aspetto elegante e raffinato. Questi gatti sembrano indossare un vero e proprio smoking naturale, con un mantello nero che lascia spazio a una “camicia” bianca sul petto e spesso a guanti bianchi sulle zampe, completando un look che ha conquistato l’immaginario collettivo.
Un’altra tipologia diffusa è quella dei bicolore standard, in cui il bianco si estende su una porzione maggiore del corpo, lasciando ampie zone di colore sul dorso, sulla testa e sulla coda. In questo caso, il contrasto tra il bianco e il colore dominante crea disegni particolari, spesso asimmetrici, che rendono ogni gatto un’opera d’arte vivente.
Un altro esempio sono i gatti van, il cui mantello è quasi completamente bianco, eccetto per alcune macchie colorate che si concentrano sulla testa e sulla coda. Questo pattern, raro e affascinante, è il risultato di una migrazione incompleta dei melanociti durante lo sviluppo embrionale, lasciando il corpo privo di pigmento, ma con un tocco finale di colore in punti specifici.
La disposizione delle macchie bianche non è mai casuale: segue schemi biologici precisi, legati alla migrazione delle cellule del pigmento. Le zampe, il petto e il muso, essendo le aree raggiunte per ultime dai melanociti, sono spesso bianche, creando un effetto visivo armonioso e distintivo. Ogni gatto bicolore è quindi una combinazione unica di genetica e casualità, un piccolo capolavoro naturale.

Opera storica di origine Thai, raffigurante alcuni pattern curiosi di gatti affetti da piebaldismo. Tratto da MessyBeast
Arte, storia e simbolismo dei gatti bicolore
I gatti bicolore hanno affascinato l’uomo per secoli, lasciando un segno nell’arte e nella cultura. Nell’arte giapponese del periodo Edo, ad esempio, erano considerati simboli di equilibrio e fortuna. La loro bellezza asimmetrica, con il mix perfetto di bianco e nero, incarnava l’estetica wabi-sabi, che celebra l’imperfezione naturale.
Anche in Occidente, i gatti bicolore hanno guadagnato un posto speciale. Il famoso “Felix the Cat”, uno dei primi personaggi animati della storia, è un tuxedo cat. Inoltre, i gatti bicolore sono spesso protagonisti di storie e leggende, grazie al loro aspetto misterioso e distintivo.

Chiyo, un gatto di un anno con un rarissimo tipo di piebaldismo. Foto di Nic Hall – Instagram: @chiyopurrs
Quando il “difetto” diventa perfezione
Sebbene il mantello bicolore nasca da un’anomalia genetica, non comporta alcun rischio per la salute del gatto. I gatti bicolore sono sani e vitali quanto i loro cugini monocolore o tigrati. Piuttosto, la loro unicità estetica è un esempio di come la natura sappia giocare con il caso e l’imperfezione 4.
Ogni gatto bicolore racconta una storia unica, che si riflette nelle sue macchie e nei suoi contrasti. Dai tuxedo eleganti ai gatti arlecchino che sembrano tele astratte, i gatti bicolore sono veri e propri capolavori viventi. In ogni macchia bianca o nera, c’è un piccolo miracolo genetico che ci ricorda quanto la diversità sia straordinaria e affascinante.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
- Yates C. How the Cat Got Its Coat (and Other Furry Tails). Scientific American. Published February 20, 2024. – FONTE[↩]
- Contributori di Wikipedia. Piebaldismo. Wikipedia. Published May 24, 2022. FONTE[↩]
- BICOLOURS – TUXEDO AND MAGPIE CATS. – FONTE[↩]
- Gatti e cavalli, come nascono le macchie sul pelo. Focus.it. Published January 8, 2016. – FONTE[↩]

